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Una processione unica nel suo genere
Dal 1981 la Settimana Santa in provincia di Trapani è aperta da una processione unica, intima, commovente che si svolge lungo un percorso che attraversa le contrade del comune di Buseto Palizzolo. Andare a Buseto la Domenica delle Palme significa immergersi come d’incanto in un’atmosfera intrisa di profonda spiritualità: l’aria tiepida dei venti primaverili si scontra con gli ultimi brividi invernali, l’odore dell’erba fresca inebria i cigli delle strade.
Sono i carri a rappresentare un unicum tutto busetano: a differenza delle processioni in cui si trasportano gruppi statuari, qui sono proprio i cittadini busetani a disporsi sui carri per comporre le scene rappresentanti i momenti salienti della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
La lunga preparazione
La preparazione per l’uscita processionale inizia a gennaio. Nei locali dell’autoparco comunale si trasferiscono le basi con le scenografie dei gruppi ai quali di anno in anno si apportano migliorie e ritocchi. Per la comunità busetana è un periodo molto importante di aggregazione e condivisione: si medita con l’aiuto dell’assistente ecclesiastico sulle scene rappresentate, si provano le posture dei personaggi, si verificano gli effetti dell’illuminazione, si provano i costumi sapientemente cuciti a mano dalle sarte del paese.
La Domenica delle Palme al Villaggio Badia
La mattina della Domenica delle Palme, il villaggio Badia si anima di gente. I carri sono già pronti all'esterno, mentre nei locali dell’edificio fervono i preparativi: s’indossano gli abiti e le parrucche, i truccatori e gli acconciatori curano ogni particolare. Chi è pronto inizia a sistemarsi sui carri sotto lo sguardo attento del regista, degli organizzatori e degli obiettivi dei fotografi pronti a immortalare ogni istante.
Nei pressi della vicina chiesa di Santa Teresa si ritrovano i confrati, il Vescovo della Diocesi, il parroco della Matrice, il sindaco di Buseto e quelli dei Comuni limitrofi.
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L'inizio della Processione
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Intorno alle 17 dalla chiesa di Santa Teresa inizia ad uscire il corteo aperto dallo stendardo, dalle autorità del Comune e da numerosi ragazzi in abito tradizionale recanti i ceri accesi e i simboli della passione di Cristo; a seguire i confrati conducono in processione il venerato SS. Crocifisso e il pregiato dipinto raffigurante Maria SS. Addolorata. Seguono i commoventi sedici carri con le scene della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo accompagnati dalle bande musicali che intonano dolci nenie funebri.
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La religiosità della sera
In uno scenario naturale, trasportati da trattori, si conducono lentamente i carri con personaggi viventi e immobili. Uno straordinario spirito di sacrificio, una fede profonda e un’aura sacra conferiscono agli attori l’energia e il vigore per stare immobili durante la faticosa processione che complessivamente ha la durata di sei lunghe ore. Commuovono la fissità statuaria e la forza espressiva degli attori, capaci di non batter ciglio per ore e ore e di sopportare senza un segno di sofferenza, soprattutto dopo il tramonto, il freddo delle ore serali.
Il cielo azzurrino all’orizzonte si tinge pian piano di rosso, il paesaggio s’imbruna, mentre il tempo scorre inesorabile. Ed è proprio la sera che la dimensione sacra e religiosa della processione riesce ad incantare ancor più profondamente tutta la vallata. Miriadi di fiaccole procedono lentamente fino alla Matrice cittadina creando un lungo serpentone in cui le suggestive luci dei carri sembrano giocare con le ombre.
L'arrivo alla Matrice
Quando ormai è notte, la processione raggiunge il piazzale davanti alla Matrice da dove i gruppi, compiendo un’inversione di marcia, riscendono per posizionarsi poco prima della mezzanotte in piazza Municipio, a Buseto centro.
Il SS. Crocifisso viene condotto lentamente all’interno della Matrice accompagnato dalle ultime meste note.
Quando ormai è notte fonda, i visi stanchi e provati di quanti hanno sofferto silenti sui carri testimoniano tra gli astanti un indicibile clima mistico e un profondo senso del sacro.